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Gary Winston Lineker

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Il prossimo 30 novembre, Gary Winston Lineker compirà 60 anni. Per i più giovani è semplicemente il presentatore di Match of the Day, l’iconica trasmissione della BBC del sabato (e domenica) sera che mostra i gol della giornata di Premier League.

Ma Lineker il ruolo del giornalista che entra in ogni casa del Regno Unito, il più ambito del settore, se l’è guadagnato sul campo nei suoi 16 anni di carriera: incredibilmente efficace in area di rigore, più di 300 reti segnate in tutte le competizioni, spudoratamente corretto, mai ammonito o espulso, orgogliosamente inglese, il suo middle name è quello di battesimo del Primo Ministro Winston Churchill.

Lineker ha tutto per essere considerato un grande, ha il profilo del campione umile, del professionista che si è fatto da solo, di chi non ha mai dimenticato le proprie origini. Certo, non si ubriacava come Gazza, non picchiava come Stuart Pearce o non si immolava come Brian Robson e per questo forse molti non gli hanno mai riconosciuto il ruolo che merita nella storia del calcio inglese.

Gary da piccolo alterna poco studio al chiosco di frutta e verdure gestito dal padre al mercato di Leicester. Con la sua squadra locale, e di cui è sempre rimasto tifoso, debutta nel 1979 ma deve aspettare un paio di stagioni per diventare titolare. Si comincia a far notare a suon di gol fino ad attirare l’attenzione dei grandi club. Nel 1985/86 firma per i campioni dell’Everton con cui realizza 38 reti in totale. Ai Mondiali messicani di quell’anno Lineker finisce capocannoniere con sei reti, la strada dell’Inghilterra verso la finale interrotta dal genio e dal baro di Diego Maradona. L’areo del ritorno lo lascia a Barcellona dove Terry Venables lo vuole a fianco di Mark Hughes. Con i Catalani il centravanti inglese vince Coppa del Rey e Coppa delle Coppe prima di tornare in patria al servizio di Venables nel frattempo diventato allenatore del Tottenham.  

Con gli Spurs la scarpa d’oro dei mondiali conquista una FA Cup e fa parte di una squadra che gioca bene e diverte al centro della quale gira un giovane e inarrestabile Paul Gascoigne. A Italia 90 ancora una volta la compagine allenata da Bobby Robson è sfortunata ed esce ai rigori in semifinale contro i soliti tedeschi. Lineker segna altre quattro reti, non ci sono altri inglesi con 10 gol in totale nella fase finale dei Mondiali. Il suo totale di 48 in 80 partite con i tre leoni sul petto fa riflettere se si pensa che Bobby Charlton ha una marcatura in più con 106 caps e Rooney cinque in più con 120.  

Dopo una parentesi in Giappone Gary decide di dedicarsi al giornalismo radiotelevisivo e dal 1999, come detto, conduce MotD. Nel 2002 investì circa 150mila sterline insieme ad un altro gruppo di persone per salvare il suo amato Leicester dal fallimento. Tutti sappiamo quello che è successo nel 2016 con Claudio Ranieri in panchina e Lineker mezzo nudo in prima serata tv per pagare pegno a quanto detto un anno prima: “Se il Leicester vince il campionato presenterò MotD in mutande”. Onore.

Buon compleanno.

Di Stefano Faccendini

 

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