Recent articles

L’ALLENATORE CORAGGIOSO

by
Love0

Seduto fuori ad un pub del nord di Londra in un insolito assolato pomeriggio pasquale, parlavo con un amico tifoso del Celtic disquisendo dell’ennesimo Old Firm stagionale. L’ultimo atto, il settimo per il 2010-11, si era consumato all’ora di pranzo, un pareggio a reti bianche che lasciava la squadra biancoverde ad un punto di distacco dalla vetta ma con una partita da recuperare. Mentre si chiacchierava e’ arrivato un messaggio sul cellulare del mio interlocutore. Lo vedo diventare serio e subito dopo scuotere la testa. Mi passa il telefono dicendo: “E’ una persona che conosco che tifa per i Rangers, mi ha mandato questa battuta, si vede che la trova divertente. Io no.” L’SMS diceva: “Uff, che caldo oggi, sto sudando come il postino di casa Lennon”.

Per chi segue poco le vicende del calcio scozzese, dove il 90% delle notizie riguarda i due mega club di Glasgow, la freddura potra’ sembrare poco comprensibile o addirittura innocente. Per spiegarla bisogna fare un passo indietro e raccontare chi e’ Neil Lennon. Centrocampista combattivo e grintoso nato in Irlanda del Nord nel 1971, passa dal settore giovanile del Manchester City al Crewe Alexandra dove, sotto la sapiente guida di Dario Gradi, si mette in mostra e si guadagna un contratto in Premier League. Con il Leicester City di Martin O’Neill si afferma definitivamente e vince due volte la Coppa di Lega. Quando il tecnico lascia per andare ad allenare il Celtic nel 2000 e’ solo una questione di mesi prima che Lennon lo raggiunga coronando il sogno di una vita, quello di giocare con la formazione “irlandese” di Glasgow. Il problema con l’inseguire i sogni però e’ quello di non tenere conto delle possibili conseguenze delle proprie azioni, si persegue un obiettivo nonostante tutto ma oggi in molti si chiedono se l’ex capitano del Celtic tornando indietro rifarebbe la stessa scelta. Proveniente da Lurgan, county Armagh, Lennon, cattolico, non ha mai nascosto che il suo desiderio piu’ grande fosse quello di giocare con il Celtic ma sempre dichiarandosi, allo stesso tempo, onorato di indossare la maglia della sua nazionale, quella dell’Irlanda del Nord. Purtroppo, per alcune persone le due cose non potevano andare a braccetto. Finchè la sua carriera lo aveva portato in Inghilterra il problema non si era posto, Ma da quando Lennon e’ approdato al Celtic, e’ stato giocatore simbolo, capitano, coach e manager. Troppo.

Nel 2002 fu minacciato di morte prima della partita della sua nazionale (40 presenze fino a quel momento) contro Cipro dove avrebbe dovuto guidare la squadra fuori dal tunnel con la fascia al braccio. Non era tollerabile che un cattolico guidasse la formazione rappresentativa dell’Ulster, sarebbe stato ucciso se avesse messo piede sul campo da gioco. L’organizzazione terroristica ritenuta responsabile, LVF, ha sempre negato di aver fatto quella telefonata accusando qualche mitomane dell’accaduto. Al giocatore comunque fu sconsigliato di partecipare. Gia’ alle prese con una cronica depressione, candidamente e coraggiosamente ammessa in una intervista del 2000, Lennon decise di lasciare il calcio internazionale per concentrarsi sul suo club. Pochi anni dopo, nel 2008, fu aggredito mentre tornava a casa da un pub da due teppisti che lo picchiarono fino a fargli perdere i sensi. Nel pomeriggio si era giocato l’Old Firm. I due furono piu’ tardi individuati e condannati a due anni senza l’aggravante, non dimostrata ma mai dubitata, dei motivi religiosi. Nel gennaio di quest’anno(2010) gli furono spedite delle pallottole, insieme a due giocatori della rosa del Celtic, anch’essi nord-irlandesi, mentre a marzo la Royal Mail ha bloccato un altro pacco sospetto. Nell’immediata vigilia dell’ultimo derby stagionale, quello pasquale, tre pacchi bomba, bloccati di nuovo dai servizi postali e qualificati poi dagli artificieri come piu’ che sufficienti per provocare gravi danni a chiunque li avesse aperti, sono stati intercettati prima che raggiungessero Neil Lennon, Trish Godman, deputato laburista tifosa del Celtic e l’avvocato Paul McBride, spesso a fianco di Lennon e dello stesso club biancoverde in tribunale.

La polizia ha preso la cosa seriamente e la sicurezza intorno all’allenatore dei Bhoys e alla sua famiglia e’ stata incrementata. Messaggi di solidarieta’ nei confronti di Lennon e di condanna per l’ennesimo brutto episodio di contorno a questa sfida sono arrivate da tutto il Regno Unito, Rangers compresi, e anche da Michel Platini.

Ecco la spiegazione della battuta arrivata via SMS, a dir poco infelice e anche troppo scontata. Non entrando in disquisizioni di natura storico-politico-religiosa, chiunque sia andato o abbia vissuto un Old Firm sa che mai come in questo caso sia vero che non si tratta solo di una partita di calcio, spaventa che un allenatore di calcio possa, per cio’ che rappresenta, assurgere a ruolo di possibile obiettivo settario-terroristico. Non ‘e la prima volta che si parla di minacce di morte legate a questa partita, su tutti il caso di Mo Johnston, giocatore cattolico che milito’ sul finire degli anni 80 sia nelle fila del Celtic che dei Rangers.

Lennon pero’ e’ differente, non si nasconde, non si lascia intimidire, tutti lo sanno ma alcuni non lo tollerano. La grinta che ha mostrato nella vita e sul campo come giocatore, la mette anche in panchina. Il suo alterco con la leggenda dei Rangers Ally McCoist nel derby di coppa ne e’ un esempio. Il suo mettersi le mani dietro le orecchie per fingere di non sentire gli insulti di Ibrox, proprio nell’ultimo scontro con i rivali di sempre, ha addirittura portato alcuni sostenitori della formazione allenata da Walter Smith a protestare con la polizia per il suo atteggiamento di sfida. Lennon e’ uno che non demorde, che non molla, che si prende gli insulti, che gli siano urlati o scritti con la vernice sui muri della casa dei suoi genitori, e anche le botte a tradimento, sapendo che il sogno che ha deciso di vivere e’ quello piu’ pericoloso in un mondo del calcio che non sa piu’ cosa significhi coraggio.

di Stefano Faccendini

Menu

QR code

Settings

Share

Create a free account to save loved items.

Sign in